Sinossi
Esistiamo solo quando ci incontriamo
È un caldo e afoso giorno di Luglio. Michele è un professore universitario che si sta recando in facoltà per completare l’ultima lezione di un master. Rimane imbottigliato poco dopo essere uscito di casa in quello che sembra essere un brutto incidente. In queste due ore in cui il traffico si muove a singhiozzi Michele ripensa alla propria vita, dalla sera prima a quando ha litigato furiosamente col figlio Federico, alla morte della moglie Clara, alla felicità di aver incontrato Adriana, compagna di una nuova vita. Nel tragitto abituale incontra Amir, senegalese che sta a un semaforo. Tra loro c’è un’amicizia che dura ormai da diversi anni. Michele ogni volta che lo incontra gli regala una parola spiegandogli il significato. E per Amir è il momento più alto della sua giornata. Nel frattempo Michele guardando nello specchietto retrovisore incontra gli occhi di una donna che lo incuriosiscono. E inizia un gioco di sguardi in cui l’uomo osserva attentamente le mosse, i comportamenti della donna interpretandone i più svariati stati d’animo. La donna si chiama Lucia, ha da poco perso la madre e quella mattina deve andare a farsi i capelli dalla figlia Elena. Anche lei a un certo punto si accorge di due occhi che lo stanno osservando. Incomincia per entrambi una vera e propria ossessione per capire quali siano i sentimenti che albergano nei loro sguardi reciproci. I primi quattro capitoli sono il punto di vista di Michele, i secondi quattro il punto di vista di Lucia. Dal nono capitolo in poi i due personaggi si incontrano e capiranno di non essere così estranei fra loro. Michele rischia di prendere un cazzotto in pieno volto da un uomo che lo osserva dalla corsia parallela. Lucia sviene per il troppo caldo. Entrambi sono vittime di equivoci, soprattutto Lucia che non sa decidersi su che tipo sia realmente questo professore. La storia va avanti finché i due non scoprono che nell’incidente sono coinvolti i loro due figli, Federico ed Elena. Allora parte una corsa per l’ospedale che li vedrà coinvolti insieme fino alla fine di questa vicenda.
In un gioco di specchi, in un rimando di riflessi, in un’ossessione sempre più crescente la storia si svolge principalmente al chiuso di un automobile. Per Michele è uno spazio rassicurante, per Lucia un luogo claustrofobico da cui scappare. In un certo senso l’incontro tra Michele e Lucia è salvifico per entrambi. Michele troverà conferma che la sua vita sta finalmente andando nella direzione giusta. Lucia, invece, dovrà ancora toccare il fondo prima di uscire integra da questa storia.
Alcuni brani tratti dal romanzo:
Esistiamo solo quando ci incontriamo, esistiamo nel contatto, nell’interazione, esistiamo solo quando siamo in perfetto equilibrio tra la fuga e la vittoria, esistiamo nel presente.
Esistiamo solo quando ci incontriamo, solo quando rompiamo la simmetria, solo quando ci sbilanciamo per caderci addosso. Quando due sistemi sono immobili non interagiscono fra loro, ma se uno dei due ha il coraggio di fare un passo in avanti allora i due sistemi avranno modo di conoscersi e di cambiare nella loro interazione. Perché noi esseri umani esistiamo solo quando ci incontriamo. Se non lo facciamo restiamo sistemi indipendenti destinati a morire nella solitudine dei nostri pensieri.
Perché esistiamo solo quando ci incontriamo, esistiamo solo quando ci riconosciamo nell’altro. Siamo esseri intrisi di sangue e parole, di pelle e brividi, di ossa e lacrime. Siamo fili elettrici attraversati da speranze e delusioni, siamo piccoli satelliti attaccati a un filo, quello della nostra umanità.
Nota dell’Autore
Quanto conosciamo realmente le persone che ci circondano? L’idea di questo romanzo nasce proprio da questa semplice domanda più di un anno e mezzo fa. Mi piaceva la possibilità di far interagire tra loro due esseri umani, solo apparentemente estranei, dislocandoli, però, uno di fronte all’altra, seppur in due spazi chiusi come quelli di un’automobile. E mi piaceva che queste due persone si guardassero attraverso il riflesso di uno specchietto retrovisore come a dire che la realtà spesso viene distorta o interpretata in maniera diversa a seconda di come la vediamo. Perché proprio uno spazio chiuso come quello di un’automobile? Forse perché è un luogo in cui passo molto tempo per lavoro. Stare chiusi a volte è una necessità, se diventa un obbligo come in questi giorni di confinamento, ci può fare impazzire. Separare lo spazio per imparare ad attraversarlo nuovamente. Questo è l’esercizio che dovremmo fare quando finirà questo periodo di chiusura globale. Sebbene abbia concepito il titolo e l’impianto narrativo di questo romanzo quando non era ancora scattato l’attuale periodo di quarantena imposto dalle autorità, la stesura vera e propria di queste pagine, avvenuta proprio nei giorni del lockdown, ha inevitabilmente risentito di questa situazione complicata, amplificando a dismisura il sentimento negativo di lontananza e accrescendo di conseguenza quello positivo di massimo desiderio di contatto. Esistiamo solo quando ci incontriamo è, infatti, il romanzo per eccellenza della necessità che hanno gli esseri umani di interagire fra loro, perché è nell’interazione che ci manifestiamo come realmente siamo. Ed è nell’interazione che siamo disposti a cambiare se ne vale veramente la pena.
Le vicende narrate in questo romanzo sono esclusivo frutto della mia fantasia, ma poiché si sa che la realtà supera la fantasia perché il caso va oltre ogni immaginazione, può darsi che queste vicende non vi siano del tutto estranee.
IV di copertina
Michele e Lucia non si conoscono. Rimangono per due ore imbottigliati nel traffico di un incidente stradale, chiusi nelle loro auto, uno di fronte all’altra. I loro sguardi si incrociano per la prima volta attraverso il riflesso di uno specchietto retrovisore. Nasce una sorta di gioco di sguardi, mentre ciascuno dei due è immerso nella propria vita ed è alle prese coi propri fantasmi e i più svariati problemi quotidiani. In realtà i due hanno più di un motivo per doversi incontrare e anche se ancora non lo sanno quello sarà il giorno in cui la vita li metterà alla prova. Come ne usciranno una volta che le loro esistenze si saranno mescolate? Esistiamo solo quando ci incontriamo è un romanzo forte, duro, a tratti anche impietoso, ma con un finale di speranza, perché la bellezza è la chiave di volta delle nostre esistenze, la bellezza colma la distanza fra noi e l’infinito facendoci innamorare.