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Biografia

Andrea_Falchi_autoreAndrea Falchi è nato a Pisa nel 1976. Laureato in chimica, ha sempre pensato che la scrittura fosse simile a una sintesi organica, per questo motivo da anni si cimenta con la poesia, il racconto e la narrativa gialla. Ha all’attivo sei libri di poesia pubblicati con diversi editori: Impressioni sulla scena, Gli occhi del poeta, Il silenzio dell’universo, Il guardiano del faro, Viaggio di Andata e Lo spazzino delle stelle. Con il racconto lungo Binario 9 approda alla narrativa. Nel 2012 inaugura il ciclo degli “effetti”, romanzi gialli che hanno per sfondo la città di Pisa e il territorio limitrofo con protagonisti la stravagante coppia del commissario Carlo Silvestri e dell’ispettore Titta. Effetto domino, l’asimmetria dell’anima ed Effetto San Matteo, l’asimmetria del vantaggio sono pubblicati da Del Bucchia Editore, Effetto farfalla, l’asimmetria dell’odio nella nuova edizione arricchita dal racconto culinario L’uovo a Mezzogiorno ed Effetto Werther, l’asimmetria del suicidio da Carmignani Editrice.I racconti gialli La burla di San Ranieri e Il delitto perfetto, pubblicati da Felici Editore, compaiono rispettivamente nelle collettanee Giallo Pisano-Effetto luminaria e Giallo Pisano IV. A gennaio 2013 sul Tirreno nella rubrica I lunedì del giallo, curata dal giornalista Giovanni Parlato, è uscito il racconto Il delitto di Via della Faggiola. Nel Novembre del 2014, nell’ambito di un concorso per le migliori penne toscane, il racconto Meno male ci ha pensato il terzino viene inserito nella raccolta Racconti toscani, edita da Historica Edizioni, e premiato al Pisa Book Festival. Andrea Falchi è inoltre il curatore della collana di racconti e romanzi gialli Profondo giallo per i tipi della Carmignani Editrice. All’interno di questa collana nell’estate del 2015 è uscita la collettanea Profondo blu, 8 storie ambientate sulla costa italiana, in particolare toscana, di 8 penne toscane. Nell’autunno del 2015 Andrea Falchi esordisce nella collana Infanzia di Carmignani Editrice con la favola L’angelo dei colori.
Al Pisa Book Festival, edizione 2015, viene presentata per la prima volta, da un’idea di Andrea Falchi, l’antologia più viziosa d’Italia, 7 vizi per 7 capitali, sette racconti sfumati di giallo e noir, ambientati in sette capitali europee, che hanno per protagonisti i sette vizi capitali.
Il 2016 vede la nascita di un’antologia tutta da “sentire”. Sensi e dissensi, 5 storie per organi caldi, ammiccando un po’ al Bukowski di Musica per organi caldi, spalanca i sensi a racconti che hanno per tema i 5 organi di senso. A cura di Andrea Falchi, Carmignani editrice, sezione Narrativa.
L’estate ormai non è estate se non esce un Profondo blu. A fine Giugno 2016 nel secondo appuntamento col giallo estivo Profondo blu suona le note di Stessa spiaggia, stesso mare. Gli 8 racconti di questa raccolta sono quasi tutti ambientati sulla costa toscana, dalla pineta di Viareggio e Torre del Lago fino a Porto Ercole e l’isola d’Elba, passando e sostando un po’ per Tirrenia e Marina di Pisa. Unica eccezione il racconto di Marco Cioni che si svolge a Osiano Marina, città inventata di sana pianta dall’autore livornese. Gli altri autori sono Gianluca Meschi, Patrizia Rasetti, Patrizia Napoleone, Francesca Padula, Dino Fiumalbi, Serenella Menichetti, e lo stesso Andrea Falchi.
Ottobre 2016 vede l’uscita del quinto romanzo del ciclo degli effetti: Effetto Larsen, l’asimmetria del ritorno in cui l’inseparabile coppia Silvestri-Titta sarà costretta a muoversi nei territori di Bibbona e Donoratico alle prese con la morte di Giovanni Tulipiero, detto il Belin, avvenuta nella pineta di Marina di Bibbona a due passi dal Santuario della Madonna del mare.

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A Gennaio Andrea Falchi 2017 si classifica terzo al Memorial In viaggio con Gigi e Anna col racconto La strada è vita.

A Febbraio 2017, dopo ben sei anni, Andrea Falchi ritorna alla poesie con 29 liriche dal titolo 4/4 di vita e un frammento di eternità.

Giugno 2017. Per il terzo anno consecutivo esce l’antologia estiva che quest’anno si sposta nei luoghi d’acqua dolce come il lago o il fiume. Da una sponda all’altra o in un cerchio apparentemente chiuso dove il pensiero non fugge nell’infinito spazio di un orizzonte al mare, gli omicidi sono forse più efferati? Forse no, ma lo stato d’animo che accompagna il gesto criminale sì, quello è decisamente più cupo, più introverso, più succube di una natura che non sfoga la sua inaspettata crudeltà. Questi 10 racconti di Profondo blu, giunto al suo terzo appuntamento con l’estate, ingannano il lettore con la dolcezza di un’acqua che – sia essa di lago, fiume, torrente – ben presto si tingerà del torbido colore della morte.

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A Gennaio 2018 dopo cinque romanzi gialli a effetto, esce il primo romanzo “ad affetto”. Con Sogni infranti di stelle, ovvero il principio di indeterminazione della felicità, Andrea Falchi affonda a piene mani nella variegata materia del romanzo d’amore (per la vita).

“Perché la felicità sembra che debba rispondere al principio dell’indeterminazione. Se la localizziamo non abbiamo nessuno con cui condividerla, se amiamo qualcuno non riusciamo ad afferrarla”.

Luigi Filippo è nato nel 1845 e nella sua lunga vita di ultra centocinquantenario ha potuto assistere all’intrecciarsi di molte generazioni. Il narratore onnisciente è proprio lui, un robusto letto in noce, che accompagna le riflessioni più intime della storia. Una storia d’amore, di passioni, di amicizie e di ricordi filtrata attraverso la lente di un lettone un po’ romantico, un po’ filosofo, un po’ brontolone che tifa, si arrabbia, soffre proprio come il più genuino degli esseri umani.

“Come è potente l’amore. A volte direi anche prepotente, testardo, arrogante, incontenibile. L’amore è l’eccezione al principio di indeterminazione della felicità, è l’eccezione a qualsiasi regola scritta, inventata dall’uomo”.

Aprile 2019. Il sesto romanzo a effetto si chiama Dunning-Kruger e il teatro della scena è il quartiere San Michele degli Scalzi a Pisa, in particolare la pasticceria che si trova nell’ex complesso dei Frati Bigi. E a morire è proprio il pasticciere della Piccola Bigia.

Cos’è l’effetto Dunning-Kruger? Un binomio difficile da pronunciare per un atteggiamento che quotidianamente affligge il comportamento relazionale di noi esseri umani. Chi infatti quando parla con qualcun altro non tende a manifestare la sua apparente superiorità in un campo anche se la sua competenza è inferiore a quella del suo interlocutore? Magari non tutti i giorni, ma sicuramente può capitare, a qualcuno di più, a qualcuno di meno, ma capita, è fuor di dubbio. L’effetto Dunning-Kruger quindi non è altro che una distorsione cognitiva a causa della quale individui inesperti tendono a sopravvalutarsi, giudicando, a torto, le proprie abilità come superiori alla media. Come diceva Bertrand Russel, il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri mentre gli intelligenti sono pieni di dubbio.

L’indagine parte da un pettine d’osso antico rinvenuto sul luogo del delitto che lo stesso poliziotto collega al suo alter ego onirico, il barbiere Sigaro. Possibile che anche in questa indagine Sigaro si prenda gioco di lui? Nel frattempo a Riglione, in piazza della Fornace Osvaldo Colucci, vigile del fuoco in pensione con una sola macchia nella carriera, viene scaraventato giù dalla terrazza della Fornace e muore sul colpo. Cosa hanno in comune questi due omicidi? Grazie al giudizio asimmetrico del Commissario Silvestri e alle provocazioni sui generis dell’Ispettore Titta, l’effetto Dunning-Kruger svelerà nella sua fragilità tutta l’arrogante superiorità dell’animo umano che spesso, però, non fa i conti con il dubbio che è alla base della stessa conoscenza.

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A metà giugno 2020 esce il secondo romanzo ad affetto dal titolo Esistiamo solo quando ci incontriamo, che nasce da una semplice domanda: Quanto conosciamo realmente le persone che ci circondano?

Mi piaceva la possibilità di far interagire tra loro due esseri umani, solo apparentemente estranei, dislocandoli, però, uno di fronte all’altra, seppur in due spazi chiusi come quelli di un’automobile. E mi piaceva che queste due persone si guardassero attraverso il riflesso di uno specchietto retrovisore come a dire che la realtà spesso viene distorta o interpretata in maniera diversa a seconda di come la vediamo. Perché proprio uno spazio chiuso come quello di un’automobile? Forse perché è un luogo in cui passo molto tempo per lavoro. Stare chiusi a volte è una necessità, se diventa un obbligo come in questi giorni di confinamento, ci può fare impazzire. Separare lo spazio per imparare ad attraversarlo nuovamente. Questo è l’esercizio che dovremmo fare quando finirà questo periodo di chiusura globale. Sebbene abbia concepito il titolo e l’impianto narrativo di questo romanzo quando non era ancora scattato l’attuale periodo di quarantena imposto dalle autorità, la stesura vera e propria di queste pagine, avvenuta proprio nei giorni del lockdown, ha inevitabilmente risentito di questa situazione complicata, amplificando a dismisura il sentimento negativo di lontananza e accrescendo di conseguenza quello positivo di massimo desiderio di contatto. Esistiamo solo quando ci incontriamo è, infatti, il romanzo per eccellenza della necessità che hanno gli esseri umani di interagire fra loro, perché è nell’interazione che ci manifestiamo come realmente siamo. Ed è nell’interazione che siamo disposti a cambiare se ne vale veramente la pena.

Febbraio 2021. Il settimo effetto si chiama Effetto Hawthorne.

Con effetto Hawthorne si indica l’insieme delle variazioni di un fenomeno, o di un comportamento, che si verificano per effetto della presenza di osservatori, ma che non durano nel tempo. Il fenomeno fu constatato per la prima volta nel 1927 dallo psicologo australiano Elton Mayo che iniziò una serie di esperimenti sui lavoratori, presso gli impianti della Western Electric Company (Hawthorne Works) in Illinois, vicino di Chicago, finanziati dalla General Electric. Fu osservato che le operaie e le dattilografe producevano di più, non per l’oggetto dell’esperimento – cioè variazioni apportate all’ambiente e alle condizioni di lavoro – bensì perché le operaie avevano contezza d’essere oggetto di osservazione nell’esperimento medesimo. In altri termini, a mutare la produttività erano fattori di ordine psicologico e non sociologico, ed ancor meno ambientale.

Sulla base di questa suggestione ho scritto questo romanzo, il settimo del ciclo degli effetti, ambientandolo per la maggior parte a Livorno. Collegando la mia passione della fisica quantistica con quella dell’essere umano mi piaceva capire come si comporta un sistema quando sa di essere osservato. Il solo atto di osservare muta ciò che si osserva. Questo perché come al solito siamo esseri che ci nutriamo di relazioni.

Settembre 2023. Esce Ace&Love un giallo spin off degli “effetti” con protagonista Raiza Giordano, ispettrice di polizia a capo del reparto reati sessuali e contro la persona della questura di Pisa. Raiza si trova a indagare contro il suo ex Tommaso Raglianti, coinvolto in una assurda partita a tennis per un posto di lavoro come direttore di una filiale di un negozio di sport.

Fra atmosfere caravaggesche e rimandi alla Ferrara dei Finzi-Contini si svolge la vicenda di questo giallo come in un vero e proprio match a tennis tra volée, smash e battute vincenti. Alla fine, ci saranno due morti e più di un colpevole. Ace&Love è il primo romanzo in cui compare Raiza Giordano, mentre sullo sfondo si muove la navigata coppia di poliziotti Silvestri-Titta.

 

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Settembre 2024 esce il terzo romanzo ad affetto, Le cose belle accadono sempre in estate. Il romanzo affronta il tema della crescita che dovrà passare attraverso una moltitudine di solitudini. Attraverso cinque foto il protagonista di questa
storia ci narra la sua vicenda a volte dolorosa, a volte al limite del credibile facendoci conoscere e innamorare della sua strampalata famiglia. È un viaggio questo che assomiglia a una digressione perché andare in linea retta fa arrivare subito alla meta. E non è quello che serve per farci innamorare. Se la solitudine è la distanza di un sogno dal cuore, il silenzio è il suo linguaggio, il suo colore. E non basta tutta la filosofia del mondo per colmare un’assenza, per sopire un dolore. Ci viene incontro l’estate, però, perché le cose belle accadono sempre in estate.

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