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2°Classificato al Concorso letterario Borgo dei Misteri

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Lo scherzo

Un omaggio a Milan Kundera

Da quando aveva fatto quel film non passava giorno che non ricevesse una
minaccia. Campanelli suonati nel cuore della notte, lettere offensive, insulti per
la strada: la sua vita era diventata un incubo. Aveva dovuto cambiare casa e
ormai non poteva più girare da solo in pieno giorno. E tutto perché aveva
interpretato la parte di un assassino pervertito. La critica gli aveva tributato un
grande successo e questo non aveva fatto altro che accrescere la sua popolarità.
Era il suo primo ruolo importante e la gente, quindi, non riusciva a distinguere
la persona dal personaggio. Per tutti Andrea Nakos, padre greco, mamma
siciliana era diventato una cosa sola con Ted Bundy, il famoso serial killer
americano degli anni settanta. In quel periodo Andrea frequentava una ragazza
di nome Elena. Non avevano risparmiato neppure lei, invitandola in
continuazione a lasciarlo prima che la potesse fare a pezzi. La situazione era
diventata insostenibile. Più volte l’attore aveva pensato di sparire come un
novello Mattia Pascal. Fu in un pomeriggio di fine ottobre che Andrea Nakos, in
seguito all’arrivo dell’ennesima lettera minatoria, decise di partire. Fece le
valigie in fretta e furia, chiamò un taxi e si fece portare all’aeroporto di
Fiumicino. Il tassista lo riconobbe e attivò la telecamera del taxi in modo che se
fosse successo qualcosa l’assassino non l’avrebbe fatta franca. Andrea se ne
accorse e in cuor suo lo maledisse non vedendo l’ora di ritrovarsi su una
spiaggia caraibica lontana migliaia di chilometri dall’Italia e dall’Europa.

continua…

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